martedì 4 ottobre 2016

Dall' SMS alla lettera

Viviamo nell’era di internet, i telefoni cellulari più moderni (definirli telefoni è riduttivo…) ci tengono costantemente on-line ed aggiornati in tempo reale su qualsiasi cosa succeda in qualunque parte nel mondo.
Dalla Russia ho mandato un SMS a parenti in vacanza a Miami; in maniera molto stringata: “Tutto OK? Buon ferragosto!”, risposta: “Grazie, stiamo facendo colazione poi spiaggia!”, da me era pomeriggio inoltrato, loro si erano appena alzati; ci separavano 10 ore e qualche decina di migliaia di km; tra i due SMS saranno passati due minuti (praticamente, eliminando il tempo di leggere il mio messaggio e scrivere la risposta: pochi secondi!)
Ci siamo affidati per decenni al telefono fisso, alle cabine a gettoni e poi a scheda ed abbiamo vissuto situazioni, abitudini, sentito e detto frasi che oggi sembrano appartenere al giurassico: “chiamami alle 19.00 che mi trovi a casa”…. oppure rincasando ”ha telefonato qualcuno per me?” Poi nell’arco di pochi anni lo sviluppo tecnologico ci ha messo in tasca uno strumento di comunicazione (che non fa solo le telefonate) che rivoluziona totalmente il modo di comunicare, siamo raggiungibili sempre ed ovunque, possiamo far avere notizie a qualsiasi ora del giorno e della notte a chiunque.
Tra il 1918 ed il 1940 (per almeno più di vent’anni!) le cose non solo non erano, ovviamente, così ma non sono neppure cambiate, per avere notizie dei propri cari ci si affidava ai servizi postali, i tempi d’attesa per avere una risposta erano dell’ordine dei giorni se non di settimane, incredibile se paragonato ai nostri giorni
Dal convalescenziario di Celana (BG), luglio 1919 l’Alpino Virgilio scrive a Bologna all’egregio cavaliere per avere notizie della sua famiglia, la lettura (vedi immagine) fa trasparire un estrema semplicità ed uno stato di miseria commovente


chissà con quale angoscia Virgilio (ricoverato) ha aspettato la risposta da Bologna e chissà, una volta arrivata, la trepidazione provata nel leggere le notizie (speriamo buone!) sulla sua famiglia!


Un salto di oltre vent’anni a Modena c’è qualcuno preoccupato di un caro amico (camerata!) di Legnano che non da notizie né di sé né della sua figliolanza: non partecipa alle gite e nemmeno ai ranci (?)


Anche qui giorni, forse una settimana per avere notizie (speriamo almeno buone…)
Una curiosità dalla cartolina di Modena; il mittente data la sua il 14 novembre 1940 – XIX: i numeri Romani rappresentano l’anno dell’era fascista (Nel nostro caso il 19°)
Gli anni dell’era fascista (E.F:) si iniziano a contare dal 29 ottobre 1922, il giorno successivo a marcia su Roma, cosi’ il primo anno dell E.F va dal 29.10.1922 al 28.10.1923, poi il secondo e così via. Dal 29 ottobre 1927, con l’inizio del sesto anno dell’era fascista, divenne obbligatoria la doppia datazione (cristiana e fascista). La fine del regime, avvenuta il 15 settembre 1943 segna anche la fine dell’obbligo della doppia data anche se la pratica rimase in corso nella Repubblica Sociale Italiana .

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