In ritardo di quasi un mese, il R.D. n. 2574 del 9 luglio
1923 decide l’emissione della serie commemorativa detta di “Propaganda Fide”
(la serie in realtà fu emessa l’11 giugno dello stesso anno).
Con l’emissione lo Stato aderisce
alla richiesta del Patronato Romano Italica Gens sulla emissione (a proprie
spese ed a vantaggio delle Missioni Italiane all’estero) di francobolli
commemorativi del 3° Centenario dell’Istituzione di Propaganda Fide.
Ne viene stabilita una tiratura
di 200.000 serie e che le stesse siano poste in vendita “in determinati
Uffici della città di Roma” fino al 30 giugno data in cui la serie termina
il periodo validità (19 soli giorni!).
Dal primo luglio “…cessa l’uso
ed il cambio dei francobolli medesimi i quali potranno essere soltanto venduti
per collezione..”
Un decreto successivo (n. 1741
del 15 luglio 1923) regolava l’emissione di 100.000 serie per le quattro
Colonie Italiane (25.000 serie ciascuna), le serie dovevano recare impresso “..il
sovraccarico (soprastampa ndr) Cirenaica, Eritrea, Somalia Italiana (con
ulteriore soprastampa di valori in Besa) e Tripolitania.
Entrambi i decreti impongono poi
che a tiratura compiuta il materiale usato per la stampa venga distrutto in
presenza di rappresentanti del patronato Italia Gens e dei Ministeri delle
Poste e delle Finanze.
La serie, composta da quattro
valori è realizzata su disegno di G.B. Conti, Incisa da Alfredo Blasi e
stampata dalla tipografia Petiti di Roma.
I francobolli dal facciale di 20,
30, 50 ed 1 lira; sono formate da una vignetta centrale identica raffigurante
il Redentore che predica agli Apostoli mentre le quattro cornici hanno una
parte comune (il motto ai lati sinistro e destro; l’immagine di Papa Barberini
e lo Stemma d’Italia nei medaglioni sul lato sinistro, lo stemma dell’ordine in
basso a destra) ed una parte variabile: la figura nell’angolo in alto a destra
che rappresenta rispettivamente Santa Teresa, San Domenico, San Francesco
d’Assisi e San Francesco Saverio
In tutti i fogli di questa serie,
nei valori da 20 e 30 cent., alla posizione 17 il fondo a destra dell’aureola
che circonda in capo di Gesù è formato da cinque linee; in tutte le altre
posizioni del foglio (ed in tutte le posizioni del foglio dei valori da 50 c ed
1 Lira) è formato da otto linee.
Ciò è dovuto ad una imperfezione
avvenuta nella fase di riduplicazione dello stereotipo (una piastra di metallo
su cui viene impressa un'immagine o un elemento tipografico originale, in modo
da permetterne la duplicazione su carta stampata).
Per correggere l’imperfezione si
è ricorso ad un “ritocco” che ha generato lo sfondo differente rispetto alle
altro posizioni.
Guardando bene l’immagine si
evince si doveva trattare di un difetto piuttosto esteso perché si notano
irregolarità anche nella disposizione dei capelli della figura a destra del
Redentore
I cataloghi moderni riportano
ancora questa varietà; sul Sassone 2012 i valori che presentano il ritocco
valgono 4 volte i prezzo base se nuovi/linguellati; 1,5 volte se usati
Per rimanere in tema di errori
(anche se in questo caso si tratta di una svista “matematica”) ricordiamo che
il francobollo da 15 c. raffigurante l’effige di Vittorio Emanuele II (detto
“Leoni” dal nome del disegnatore) emesso nel 1919 contiene nei soli fogli con
numero di tavola 11347 un errore nella dicitura sui bordi; si legge infatti:
“IL QUARTO DI FOGLIO DI 100 FRANCOBOLLI VALE LIRE 20”. Per ovviare
all’inconveniente fu cancellato il 20 con tre linee orizzontali in soprastampa,
a destra delle quali venne impressa in grigio la cifra 15.
La correzione venne effettuata a
mano mediante l’uso di un bollo in gomma
Per chi vuole approfondire può
trovare notizie sulla Congregazione di Propaganda Fide (oggi Congregazione per
l’evangelizzazione dei Popoli) segnalo due link dal sito del Vaticano e da
Wikipedia