Venezia, luglio 1902: sulla parete nord del Campanile di San Marco
viene segnalata la presenza di una crepa, nei giorni seguenti aumenta
di dimensioni fino a che, la mattina di lunedì 14, il campanile
crolla: una tragedia per la città, fortunatamente non si contano
vittime.
La ricostruzione viene deliberata la sera stessa, previo stanziamento
di 500.000 lire, dal Consiglio Comunale in seduta straordinaria
presieduta dal Sindaco Grimani.
Otto mesi dopo, il 25 aprile del 1903, durante la cerimonia della
posa della prima pietra lo stesso Sindaco pronuncia la frase,
diventata poi il motto della ricostruzione: “dov’era e com’era”
Il nuovo Campanile fu inaugurato nove anni dopo; il 25 aprile del
1912 (giorno dedicato a S. Marco, patrono della città) ed il Governo
Italiano con Regio Decreto del 4 aprile stabilisce che per
l’occasione sia emessa una serie commemorativa composta da due
valori da 5 cent (blu-nero) e da 15 c. (bruno-cupo) raffiguranti il
panorama delle cupole del Duomo e di altre chiese di Venezia con al
centro il campanile che le sovrasta, la dicitura VENEZIA 1902 –
1912 ed il motto “dov’era e com’era”
viene anche disposto che i francobolli siano messi in vendita negli
uffici postali e nelle rivendite autorizzate della provincia di
Venezia, abbiano corso di validità fino al 31 dicembre dello stesso
anno e nel solo territorio Italiano (Colonie comprese).
Il disegno viene affidato ad Augusto Sezanne e l’incisione al Cav.
A. Repettati il quale preferisce incidere separatamente i due punzoni
anche se la soluzione più economica (e pratica) sarebbe stata
generare da un unico punzone due matrici di stampa sostituendo il
solo tassello del valore.
Furono stampati dalla Officina Carte e Valori di Torino in fogli da
100 esemplari (10 es. su 10 righe); la tiratura fu di 1.500.000
esemplari per il 5 cent, 500.000 esemplaro per il 10 c.
La rivista “Il Corriere Filatelico” del febbraio 1922 pubblica un
articolo a firma Alberto Diena dal titolo:
In esso è riportata una attenta analisi della serie e vengono
evidenziate differenze tra i due valori dovute, appunto, alla scelta
dell’incisore di utilizzare due punzoni differenti.
Innanzitutto le dimensioni: il valore da 15 cent. è più alto mezzo
millimetro, poi si notano due differenze di incisione; la prima è
nel cielo: nel 5 cent è formato da sottili linee orizzontali mentre
nel 15 cent. da linee orizzontali e verticali
La seconda: nel solo valore da 15 cent, nella parte sinistra del
campanile vi è una finestra (evidenziata nel cerchio bianco)
Per il solo valore da 5 centesimi, inoltre a causa di difetti di
riproduzione della incisione originale sulla lastra di stampa, gli
ultimi 9 es del foglio (ultima fila pos. 92 – 100) presentano una
doppia stampa sempre più evidente man mano che si passa dalla pos.
92 alla pos. 99.
La pos. 100 è quella con la varietà più marcata; la doppia stampa
risulta spostatata ci circa mezzo millimetro.
Oggi i cataloghi indicano solo la varietà “doppia stampa” del 5
c. e, solo alcuni riportano una nota che ricorda l’uso di due
punzoni differenti; notizie sulle differenze tra i disegni dei due
valori sono andate perse.
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