venerdì 12 aprile 2019

1912 – 2012 Cento Anni dalla ricostruzione del Campanile di San Marco


Venezia, luglio 1902: sulla parete nord del Campanile di San Marco viene segnalata la presenza di una crepa, nei giorni seguenti aumenta di dimensioni fino a che, la mattina di lunedì 14, il campanile crolla: una tragedia per la città, fortunatamente non si contano vittime.



La ricostruzione viene deliberata la sera stessa, previo stanziamento di 500.000 lire, dal Consiglio Comunale in seduta straordinaria presieduta dal Sindaco Grimani.
Otto mesi dopo, il 25 aprile del 1903, durante la cerimonia della posa della prima pietra lo stesso Sindaco pronuncia la frase, diventata poi il motto della ricostruzione: “dov’era e com’era”
Il nuovo Campanile fu inaugurato nove anni dopo; il 25 aprile del 1912 (giorno dedicato a S. Marco, patrono della città) ed il Governo Italiano con Regio Decreto del 4 aprile stabilisce che per l’occasione sia emessa una serie commemorativa composta da due valori da 5 cent (blu-nero) e da 15 c. (bruno-cupo) raffiguranti il panorama delle cupole del Duomo e di altre chiese di Venezia con al centro il campanile che le sovrasta, la dicitura VENEZIA 1902 – 1912 ed il motto “dov’era e com’era”



viene anche disposto che i francobolli siano messi in vendita negli uffici postali e nelle rivendite autorizzate della provincia di Venezia, abbiano corso di validità fino al 31 dicembre dello stesso anno e nel solo territorio Italiano (Colonie comprese).
Il disegno viene affidato ad Augusto Sezanne e l’incisione al Cav. A. Repettati il quale preferisce incidere separatamente i due punzoni anche se la soluzione più economica (e pratica) sarebbe stata generare da un unico punzone due matrici di stampa sostituendo il solo tassello del valore.
Furono stampati dalla Officina Carte e Valori di Torino in fogli da 100 esemplari (10 es. su 10 righe); la tiratura fu di 1.500.000 esemplari per il 5 cent, 500.000 esemplaro per il 10 c.

La rivista “Il Corriere Filatelico” del febbraio 1922 pubblica un articolo a firma Alberto Diena dal titolo:



In esso è riportata una attenta analisi della serie e vengono evidenziate differenze tra i due valori dovute, appunto, alla scelta dell’incisore di utilizzare due punzoni differenti.
Innanzitutto le dimensioni: il valore da 15 cent. è più alto mezzo millimetro, poi si notano due differenze di incisione; la prima è nel cielo: nel 5 cent è formato da sottili linee orizzontali mentre nel 15 cent. da linee orizzontali e verticali



La seconda: nel solo valore da 15 cent, nella parte sinistra del campanile vi è una finestra (evidenziata nel cerchio bianco)



Per il solo valore da 5 centesimi, inoltre a causa di difetti di riproduzione della incisione originale sulla lastra di stampa, gli ultimi 9 es del foglio (ultima fila pos. 92 – 100) presentano una doppia stampa sempre più evidente man mano che si passa dalla pos. 92 alla pos. 99.
La pos. 100 è quella con la varietà più marcata; la doppia stampa risulta spostatata ci circa mezzo millimetro.
Oggi i cataloghi indicano solo la varietà “doppia stampa” del 5 c. e, solo alcuni riportano una nota che ricorda l’uso di due punzoni differenti; notizie sulle differenze tra i disegni dei due valori sono andate perse.


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