I servizi postali moderni mettono a disposizione on-line servizi
di tracciamento della corrispondenza (ovviamente solo quella
registrata: raccomandate, assicurate ecc. Identificabile da una
precisa codifica alfanumerica); lo stesso servizio è disponibile
anche sui siti web dei principali spedizionieri nazionali ed
internazionali.
Queste utility (per citarne solo uno: il "dovequando"
utilizzato per le raccomandate inviate con il servizio postale
Italiano) permettono di sapere in tempo reale dove si trova una
spedizione che abbiamo inviato o che stiamo aspettando.
La precisione ed il dettaglio delle informazioni fornite varia
molto da gestore a gestore: si passa da un generico "in
carico al corriere" che indica un qualunque posto del
tragitto che divide il mittente ed il destinatario ad informazioni
più dettagliate: per esempio data ed ora di transito in un
determinato hub o addirittura le generalità di chi ha ritirato la
merce.
In alcuni casi tali servizi sono addirittura interattivi, ovvero
permettono al destinatario di richiedere che il pacco che sta
aspettando venga consegnato in una determinata fascia oraria o in un
giorno prestabilito e consono alle proprie esigenze semplicemente
facendone richiesta via web.
Tutta questa premessa per introdurre un aspetto della filatelia di
qualche anno fa quando la posta veniva bollata negli uffici postali
di partenza per annullare i francobolli (e non dai Centri
Meccanografici Postali o C.M.P. come avviene tuttora), in arrivo e
nelle varie tappe intermedie.
In questo caso il destinatario aveva a disposizione una sorta di
servizio dovequando "posticipato" ovvero, una volta
ricevuta la corrispondenza, poteva verificarne il tragitto ed i tempi
di percorrenza.
Per meglio comprendere questo fatto analizziamo la lettera (della
mia collezione) partita da Vienna il 4 Agosto 1862 (un lunedì) e
diretta a Lesa, sul Lago Maggiore.
Chi la scrive è tal Renkin Lejeune in Jagerzeile, 512 a Vienna
Oggi Lesa è in provincia di Novara, allora era indicata come in
Piemonte presso Arona
La lettera è affrancata con un francobollo austriaco da 15
Kreuzer raffigurante l'effige di Francesco Giuseppe volta a destra ed
i rilievo; francobolli simili sono stati emessi anche per il Regno
Lombardo Veneto (vedi la descrizione dell'emissione al sito www.ibolli.it) LINK che probabilmente non bastava ad assovere la
tariffa in vigore perchè in territorio italiano fu apposto il timbro
"FRANCOBOLLO INSUFFICIENTE" ed aggiunta una nota a penna 6 e
1/2 (quale segno di tassazione?).
Dicevamo: la lettera è stata annullata a Vienna il 4 agosto
La dicitura 9.A potrebbe stare ad indicare le ore 9 del mattino (Antimeridiane)
sul lato opposto 6 timbri danno informazioni sul tragitto ed i
tempi di percorrenza del piego (non i tratta infatti di una busta da
lettera ma di un foglio opportunamente ripiegato e sigillato con
ceralacca).
Il primo timbro è illeggibile: potrebbe essere un VERONA o
VENEZIA ma la data non è comprensibile,
poi verosimilmente il 6 agosto, mercoledì, fu presa in carico
dall'ambulante per il percorso Desenzano – Milano
dove arriva, sempre il giorno 6, alle 22: vedi dicitura 10.S
(Serali?)
Il giorno seguente, 7 agosto, passa all'Ufficio Ambulanti sezione Ticino
che la consegnano ad Arona alle 11 antimeridiane: dicitura 11 M
io stesso giorno arriva all''ufficio di Lesa e, verosimilmente
viene consegnata al più tardi nella mattinata di venerdì 8 agosto
1862.
Quattro – Cinque giorni per compiere il tragitto Vienna – Lesa
con i mezzi di comunicazione messi a disposizione 150 anni fa sembra
un buon servizio e soprattutto uno spunto di riflessione se
paragonato alle consegne odierne.
lunedì 23 settembre 2013
domenica 7 luglio 2013
PERSONAGGI - UN GENERALE PARTIGIANO
Una comune cartolina
di Venezia raffigurante il quattrocentesco Palazzo Cà d'Oro
Cartolina Cà d'Oro - Venezia |
con un ancor più comune francobollo della serie Leoni (dal nome del disegnatore) emesso nel 1906, rimasto valido per decenni e tirato in milioni di
esemplari.
Retro cartolina |
L'annullo in partenza è illeggibile ma la cartolina è stata quasi
sicuramente spedita negli ultimi giorni di dicembre del 1909; nel saluti si legge tra le altre cose
".. buon capo d'anno..." e
probabilmente non è nemmeno partita da Venezia perchè il mittente conclude con "Taranto...".
E' affrancata per 5 centesimi (in quel
periodo spedire una cartolina costava 10 centesimi; presumo che, essendo
diretta ad un allievo ufficiale della Accademia Militare di Modena, scontasse
una tariffa particolare destinata ai militari.
Il destinatario
doveva essere una persona molto precisa: nell'angolo superiore destro del fronte
della cartolina annota nome e cognome del mittente ed una data
poi, sul retro
riporta la stessa data: "ricevuta giovedì 6 gennaio 910":
giorno dell'Epifania:
Ma nel 1909 il 6
Gennaio era giorno di festa? E la posta veniva consegnata ugualmente?
Non sono riuscito a trovare notizie in merito; pare che in Italia l'Epifania sia considerata una festa religiosa da sempre tranne che per una breve parentesi in periodi più recenti: negli anni che vanno dal 1978 al 1985 quando, per effetto di una legge (la n. 54 del 5 marzo 1977) cessò di essere considerata tale insieme ad altre festività: San Giuseppe (19 marzo), l'Ascensione ed il Corpus Domini a cui si aggiunsero altre ricorrenze civili la cui commemorazione che fu spostata alla domenica successiva.
Otto anni dopo le Istituzioni fanno dietrofront: per effetto del D.P.R. 792/1985 il 6 gennaio tornò ad essere considerato una festività a tutti gli effetti.
Non sono riuscito a trovare notizie in merito; pare che in Italia l'Epifania sia considerata una festa religiosa da sempre tranne che per una breve parentesi in periodi più recenti: negli anni che vanno dal 1978 al 1985 quando, per effetto di una legge (la n. 54 del 5 marzo 1977) cessò di essere considerata tale insieme ad altre festività: San Giuseppe (19 marzo), l'Ascensione ed il Corpus Domini a cui si aggiunsero altre ricorrenze civili la cui commemorazione che fu spostata alla domenica successiva.
Otto anni dopo le Istituzioni fanno dietrofront: per effetto del D.P.R. 792/1985 il 6 gennaio tornò ad essere considerato una festività a tutti gli effetti.
Ho invece trovato
una curiosità in merito al 26 dicembre, Santo Stefano primo martire: in Italia si
inizia a festeggiarlo solo a partire dal 1947 e comunque per la Chiesa Cattolica
non è considerata festività di precetto.
Tornando alla missiva possiamo quindi supporre che l'annotazione non indica la data di consegna (era giorno di festa e la posta non veniva consegnafa) ma il giorno in quale Eugenio ne è entrato in possesso, è ragionevole pensare che essendo un allievo della Scuola Militare magari si trovava in licenza per le festività Natalizie ed al suo rientro in Accademia, il 6 gennaio appunto, gli è stata consegnata dal personale presente nei giorni precedenti.
Tornando alla missiva possiamo quindi supporre che l'annotazione non indica la data di consegna (era giorno di festa e la posta non veniva consegnafa) ma il giorno in quale Eugenio ne è entrato in possesso, è ragionevole pensare che essendo un allievo della Scuola Militare magari si trovava in licenza per le festività Natalizie ed al suo rientro in Accademia, il 6 gennaio appunto, gli è stata consegnata dal personale presente nei giorni precedenti.
Guardando bene la
cartolina, ho spostato la mia attenzione sul destinatario: Saitto Eugenio, un
allievo Ufficiale della Regia Scuola Ufficiali di Modena.
Da una veloce
ricerca sul web si scopre che Eugenio, Spezzino, nato nel 1888 è figlio di un
Ufficiale di Marina e di una Nobildonna sarzanese, Guglielmina Bernucci.
Eugenio Saitto (immagine tratta dal sito del Comune di Sarzana) |
Dopo gli studi nella
Accademia Militare viene nominato sottotenente proprio nel 1910; partecipa alla
guerra Italo-Turca in Libia nel bienio 1911-12 e poi alla Prima Guerra Mondiale quando,
sull'altopiano di Asiago viene ferito alla mano destra e successivamente
decorato con Medaglia d'argento al Valor Militare.
Nel 1941 diviene
comandante del distretto Militare di Genova con il grado di Colonnello.
Nel 1944 decide di
collaborare con i partigiani e diventa cosulente tecnico – militare della
brigata partigiana "Ugo Muccini".
Nel 1947, a 59 anni,
è collocato a riposo e 24 anni dopo, nel 1971, viene promosso Generale di
Brigata per meriti militari.
A Falcinello,
frazione di Sarzana, il generale aveva una casa: qui, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, vi trovò rifugio
per sè e per la sua famiglia: fu infatti costretto a fuggire da Genova perchè in quel periodo i tedeschi consideravano gli italiani dei traditori.
Anni dopo la comunità di Falcinello ha dedicato la piazza principale del Paese proprio ad Eugenio Saitta Bernucci.
Anni dopo la comunità di Falcinello ha dedicato la piazza principale del Paese proprio ad Eugenio Saitta Bernucci.
Veduta di Falcinello (da Panoramio) |
E' stato possibile scrivere questo post anche grazie alle informazioni contenute nel siti web del Comune di Sarzana (SP) e ibolli.it
Leggi gli altri miei scritti su noicollezionisti.it
Visita il blog sulle varietà di riporto
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venerdì 21 giugno 2013
Una varietà di riporto su documento vaggiato
Sinteticamente per varietà di riporto si intende una particolare “anomalia”
presente nella vignetta del francobollo (o, più raramente nel bordo) che si
ripete in maniera sistematica nella stessa posizione del foglio e per tutta la
tiratura; ho creato un blog con l’intenzione di catalogarne per immagini il più
possibile; è possibile approfondire l’argomento leggendo sia il blog dedicato
sia il mio articolo su noicollezionisti.
Da interessato quindi non posso fare a meno di osservare da vicino,
catalogo alla mano, i francobolli di un particolare periodo repubblicano
caratterizzato da un alto numero delle cosidette “anomalie” in fase di stampa.
Alcune di queste varietà si imparano a memoria ed un occhio allenato riesce a
riconoscerle anche dentro una scatola da scarpe piena di cartoline del tipo “tutto a 50c” di un mercatino
domenicale.
Il risultato è una cartolina raffigurante Piazza Nettuno di Bologna spedita
il 12 febbraio 1969 con destinazione Legnano (MI)
Al retro
affrancata con un valore da 25 lire emesso il primo dicembre 1968 commemorativo
della 10^ Giornata del francobollo
Le poste Italiane
per i 25 anni che vanno dal 1959 al 1983 hanno dedicato una emissione all’anno
alla filatelia detta “Giornata del Francobollo”. Quella del 1968 è la decima.
Il
francobollo utilizzato per affrancare la cartolina ha nella vignetta una
varietà di riporto riportata dai due maggiori cataloghi italiani del settore: nel
Sassone Specializzato è riportata al numero 719Ga mentre il Cei al N.ro 1122B e
descritta come P di POSTE uguale ad R (particolare facilmente riconoscibile
nell’ingrandimento seguente messo a confronto con la stessa porzione del
francobollo “tipo”
Entrando
sempre più nel dettaglio i cataloghi evidenziano che la varietà in questione si
verifica (per tutta la tiratura) nel settimo francobollo della II tavola: ogni
foglio di stampa conteneva 4 “sottofogli” o “quarti di foglio” con 40 francobolli ciascuno nell’immagine
seguente si evidenzia il foglio con i 4 quarti e la posizione del francobollo
interessato dalla varietà:
Altre
notizie sul francobollo: fu emesso il primo dicembre 1968 (è quindi ancora in
corso e vale 0,01€) fu stampato con macchina Goebel a due colori su carta
filigranata a stelle; è dentellato a blocco con dentellatura 14,25 (lato orizzontale) per 14 (verticale)
Nel
francobollo sono raffigurate su sette righe sagome stilizzate che mostrano l’evolversi
dei servizi postali (dallo scambio a mano, passando per il trasporto con
cavalli, poi i primi uffici postali, la cassetta per le lettere fino ad
arrivare (ultima sagoma) alla posta aerea..
Per
concludere, a titolo di curiosità, sulla cartolina oltre all’annullo a data, è
stato apposto quello a targhetta del Congresso del Partito Comunista che si
tenne a Bologna in quei giorni
Guardando
questa cartolina, dopo più di quarant’anni , ci accorgiamo che molte cose non
esistono più: i metodi di stampa sempre più precisi hanno portato alla
scomparsa delle varietà di riporto; le lire sonos tate sostituite dall’euro, le
cartoline non si usano quasi più (così come i francobolli); si è persa l’abitudine
di pubblicizzare eventi con annulli a targhetta e… anche il Partito Comunista è
scomparso….
lunedì 22 aprile 2013
(Ri) Elezione del Presidente della Repubblica
Poco più di due mesi fa, lo scorso 11
febbraio, il mondo cattolico e non è stato testimone di un fatto
eccezionale: l'abdicazione di Papa Benedetto XVI: un evento
destinato, per la sua eccezionalità, ad entrare nelle pagine di
storia.
Nel tardo pomeriggio di sabato 20
aprile 2013 gli italiani, sintonizzati su uno dei molti canali TV che lo
trasmettevano, assistevano in diretta ad un evento, sicuramente di
tutt'altra portata, ma ugualmente eccezionale: la rielezione di Giorgio
Napolitano alla Presidenza della Repubblica: non era mai successo
nella storia Repubblicana che un Presidente fosse eletto per il
secondo mandato.
I vari talk show hanno ampiamente
spiegato che è una pratica che la Costituzione non prevede
espressamente ma che la valuta comunque come possibile.
Da notare, inoltre, che la Carta
Costituzionale Italiana non prevede un "vicepresidente della
Repubblica". In caso di inadempimento del Presidente ad
esercitarne le funzioni è il Presidente del Senato che assume il
titolo di "Presidente Supplente della Repubblica".
Non sappiamo quando Giorgio Napolitano
deciderà di lasciare il Quirinale andando così ad occupare il posto di
Senatore a Vita; tale carica spetta infatti di diritto a tutti gli ex
Presidenti; di sicuro sappiamo che l'undicesimo Presidente della Repubblica Italiana è in
carica per dodicesimo mandato.
I "settennati" (così vengono
chiamati in gergo i periodi entro il quale un Presidente rimane in
carica, sette anni appunto) vengono usati in filatelia per
suddividere le emissioni di francobolli del periodo Repubblicano.
Così il catalogo Unificato
assegna le Presidenze ai periodi:
Giugno 1946 – Maggio 1948:
Capi provvisori dello Stato Alcide De Gasperi ed Enrico De Nicola; va
segnalato il fatto che dal 1° Gennaio 1948, giorno in cui è entrata
in vigore la Costituzione a De Nicola venne conferito d'ufficio il
titolo di Presidente Della Repubblica che mantenne fino al successivo
11 maggio.
Maggio 1948 – Maggio 1955:
Luigi Einaudi
Maggio 1955 – Maggio 1962:
Giovanni Gronchi
Maggio 1962 – Dicembre 1964:
Antonio Segni
Dicembre 1964 – Dicembre 1971:
Giuseppe Saragat
Dicembre 1971 – Giugno 1978:
Giovanni Leone
Luglio 1978 – Giugno 1985:
Sandro Pertini
Luglio 1985 - Aprile 1992:
Francesco Cossiga
Maggio 1992 – Maggio 1999:
Oscar Luigi Scalfaro
Maggio 1999 – Maggio 2006:
Carlo Azeglio Ciampi
Maggio 2006 – Aprile 2013:
Giorgio Napolitano
Aprile 2013 - ?: Giorgio Napolitano
Aprile 2013 - ?: Giorgio Napolitano
Dal punto di vista filatelico sono
stati già emessi francobolli che commemorano alcuni degli ex
presidenti; in particolare le autorità postale italiane hanno emesso
(in stretto ordine cronologico); :
si parte dal 1974 a cento
anni dalla nascita di Luigi Einaudi:
si arriva poi, con un salto di oltre vent'anni; nel
1996 ad un secolo dalla nascita di Pertini:
Infine, nel 2012 viene emesso una valore da 60 c. per commemorare Einaudi
Anche la vicina Repubblica di San Marino, non manca, nel 2011 di ricordare i cinquanta anni della morte di Einaudi ed emette un francobollo da 3,30 € destinato ad affrancare le raccomandate semplici (senza cioè la ricevuta di ritorno) dirette all'interno sul territorio italiano
Ma va anche oltre: per ogni Prersidente
che si reca in visita ufficiale viene emessa una serie commemorativa:
si incomincia con Saragat in visita nel 1965
poi continua con Pertini nel 1984
e
conclude (almeno per ora) con cossiga nel 1990.
Leggi
gli altri miei scritti su noicollezionisti.it
mercoledì 3 aprile 2013
Città del Vaticano - Validità dei Francobolli della Sede Vacante
In
Italia i francobolli emessi a partire dal primo gennaio 1967 hanno,
tranne poche eccezioni, validità illimitata; questo significa che a
tutt'oggi possiamo usare francobolli in lire per affrancare la
corrispondenza avendo cura di effettuare la conversione lira-euro (al
cambio pari a 1.936,27 Lire per un Euro) per il calcolo della
tariffa.
Anche
lo Stato della Città del Vaticano ha una regola simile ma che
limita, per effetto di una ordinanza del dicembre 2008 del Presidente
del Governatorato Vaticano Card. Lajolo, l'inizio del periodo di
validità illimitata ai francobolli emessi dal primo gennaio 2001 (in
sostanza quelli che recano il valore facciale in Euro o in doppia
valuta Lira-Euro); fanno eccezione le emissioni commemorative delle
Sedi Vacanti.
Dal
1939 infatti le Poste Vaticane emettono, alla morte di un Pontefice, una serie di francobolli
celebrativa della Sede Vacante la cui
validità postale termina alla elezione del nuovo successore di
Pietro determinando così il periodo di utilizzo a qualche decina di
giorni.
Il
Soggetto è sempre simile negli anni e raffigura, in maniera più o
meno stilizzata lo stemma della Santa Sede durante la Sede Vacante
Stemma della Sede Vacante (da Wikipedia) |
Nello stemma sono raffigurate due chiavi pontificie incrociate sormontate dal gonfalone papale (l'ombrello bicolore rosso e giallo altrimenti detto basilica che rappresenta l'autorità della Santa Sede).
La validità postale, come già anticipato, è strettamente correlata al periodo di assenza di un pontefice ed è limitato a poche settimane.
Nell'aprile 2005 alla morte di Papa Giovanni Paolo II avvenuta il 2 aprile le Poste emettono, il 12 successivo, una serie di tre valori la cui validità postale è limitata a soli 10 giorni: il 19 aprile infatti la fumata bianca dal tetto della Cappella Sistina annuncia l'elezione di Benedetto XVI ed i francobolli divengono automaticamente fuori corso.
Frammento con la serie "Sede Vacante" 2005 annullata in periodo di validità |
Otto anni dopo, durante il concistoro ordinario dell'11 febbraio 2013 Joseph Aloisius Ratzinger, Papa Benedetto XVI, annuncia la sua rinuncia al ministero di Vescovo di Roma e successore di San Pietro a partire dalle ore 20.00 del 28 febbraio 2013 dando così inizio ad un nuovo periodo di Sede Vacante che si concluderà la sera del 13 marzo 2013 quando, al quinto scrutinio, il conclave elegge Jorge Mario Bergoglio 266° Papa della chiesa cattolica.
La serie di quattro francobolli commemorativi della sede vacante 2013 viene emessa il primo marzo 2013 è formata da quattro valori con identico soggetto ma in colori differenti; i quattro facciali rappresentano la tariffa di primo porto, fino a 20 grammi, per le quattro zone tariffarie mondiali: 70 e 85 cent.; 2,00 e 2,50 €
Uno dei quattro francobolli emessi per la sede vacante del 2013 |
Raccomandata dalla Città del Vaticano affrancata con due valori della Sede Vacante 2013 annullati e viaggiati in periodo di validità |
domenica 6 gennaio 2013
Invito a nozze: domenica si sposa Angela
Un invito a nozze è un
insieme di felicità ed impegno.
Felicità perchè i
festeggiati (siano essi parenti o amici) che coronano il loro sogno
d'amore ed iniziano a scrivere un novo capitolo delle loro vite,.
Impegno perchè quali
invitati siamo chiamati ad assolvere, seppur volentieri, a numerosi
impegni: l'abito da indossare (soprattutto per le signore), il
regalo: lista nozze? Viaggio? "vil" danaro? Cosa
preferiranno?
La preparazione di eventi
come il matrimonio è diventata una professione, il wedding
planner, reso famoso in questi ultimi anni anche in Italia da più
trasmissioni televisive.
L'organizzatore che si
occupa di tutto: dall'abito per gli sposi alla chiesa al ricevimento
lesinando consigli a telespettatori che poi metteranno in pratica.
Non sempre è stato così:
Firenze, aprile 1948
una cartolina postale
diretta a Giulio, di Genova, nella quale si legge di un invito a
nozze giunto forse un po in ritardo.
La missiva è datata 9
aprile 1948 (un venerdì) e si legge:
"... ieri sera
(giovedì 8 aprile) ho
ricevuto un telegramma di Angela che mi dice il suo matrimonio per
domenica (domenica 10!)
e mi aspetta..."
L'annuncio
di matrimonio è giunto tre giorni prima dell'evento ma per il
destinatario pare non ci sia alcun problema, non è preoccupato per
nessuno dei motivi che oggi ci metterebbero in ansia (abito, macchina
da lavare ecc.); si limita a comunicare la cosa all'amico di Genova
che non potrà esserci e sarà "....vicino col cuore..."
e che da lì a poche ore partirà, presumibilmente con un treno:
"... parto domani notte (sabato) alle 23, arrivo alle
6 e riparto alle 19 per essere giù alle 2 (del mattino di
lunedì).
Non
pùo fare altrimenti, la mamma non può essere lasciata sola e per la
giornata di domenica Lydia si occuperà di lei.
Curioso
che nel 1948 in poco meno di due giorni l'invitato decida di
presenziare alle nozze e si organizzi affrontando 14 ore di viaggio
in poco più di 24 ore!
Note
filateliche:
La
missiva è una cartolina postale emessa nel 1948 su Decreto
Ministeriale del 16 giugno 1947.
Ebbe
validità fino al 30 giugno del 1960 ed ha una valore facciale di 8
Lire che corrisponde alla tariffa in vigore (per le cartoline
postali, appunto) dal 1 agosto 1947 al 11 agosto 1948. Usi successivi
all'agosto 1948 furono possibili sono previa affrancatura di
francobolli aggiuntivi per raggiungere le tariffe correnti.
Qualche
curiosità:
8
lire dell'aprile 1948 corrispondono, secondo gli indici di
rivalutazione ISTAT, a 15 centesimi di euro attuali.
Dal 1
gennaio 2013 sono aumentate le tariffe postali: il costo per l'invio
di una lettera fino a 20 grammi per posta prioritaria passa da 60 a
centesimi che rappresenta un aumento di circa il 16%.
dal
1946 al 1948 il costo per l'invio di cartoline postali è
quadruplicato, i periodi tariffari furono:
- fino al 31 luglio 1947: 4 Lire (0,08 € attuali)
- dal 1 agosto 1947 al 11 agosto 1948: 8 Lire (0,15€ attuali)
- dal 12 agosto 1948: 12 Lire (0,23€ attuali)
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