mercoledì 15 luglio 2015

Soldi! Soldi! Soldi!

Sempre più spesso (purtroppo!) si leggono sui giornali titoli a sei colonne: “…rischio default...” o “….rating tagliato…”; e ancora “..accesso al credito sempre più difficile…”; la crisi sta investendo l’area Euro, e forse non solo.
Ma di crisi economiche e problemi finanziari, anche se in maniera differente, la storia ne è piena; dalla mia collezione (o meglio, accumulo!) di storia postale presento due documenti risalenti alla Seconda Guerra Mondiale: la prima è la lettera di un soldato che lamenta mancanza di denaro e la seconda offre (in maniera sorprendentemente simile a quella attuale) la soluzione a molti problemi.

21 Giugno 1943; 2^ Guerra Mondiale; una cartolina postale per le FF.AA il cui uso, consentito ai soli militari, permetteva loro di non pagare le spese postali,



Adriano, genovese, in servizio al Deposito CREM della caserma Sanguinetti di Venezia ha appena ricevuto una assicurata dalla famiglia ma a quanto pare i soldi non bastano: scrive “Oggi ho ritirato l’assicurata, ma mi fareste molto piacere se me ne inviaste un'altra identica dato che fra il mangiare, il castagnaccio (a Venezia? ndr), la brillantina ed un pettine…” ha già speso 28 Lire! E adesso “… voglio comprare la carta da lettere, sono 100 fogli e cento buste così per un pò ne ho…” ed esorta i suoi “…. Il pacco mandatelo espresso o raccomandato, come volete basta che mi giunga presto…”


Speriamo che per Adriano la fine della guerra abbia coinciso con la fine dei problemi, diciamo così, “di liquidità”; se così non fosse potrebbe chiedere un prestito a…..



24 Agosto 1945: Lo studio De Filippo di Napoli opera nel campo dei prestiti ed invia al capo fontaniere dell’acquedotto di Atessa (CH) un pieghevole che reclamizza la sua professione: la lettura di questo antenato dei moderni volantini svela una sorprendente attualità: il De Filippo concede prestiti ad Impiegati ed Operai di Amministrazioni Pubbliche e Private anche non di ruolo, addirittura a chi ne ha già uno… basta compilare l’apposito modulo (la scansione completa permette di cogliere tutti gli aspetti interessanti del contenuto). In poche parole lo studio De Filippo è qui per aiutarvi qualunque sia la vostra condizione è pronto ad anticiparvi ogni somma; solo una cosa vi chiede: accludere francobollo per la risposta (Sic!)






Per sottolineare l’estrema attualità dell’agenzia De Filippo riporto per confronto stralci della missiva del 1945 e di un volantino di una finanziaria che ho recuperato di recente



Note filateliche sulla affrancatura: la lettera è stata spedita nell’agosto del 1945; dal datario si legge solo 24.8; è possibile risalire all’anno in quanto è in tariffa STAMPE per 40 cent (tariffa rimasta in vigore dal 1 aprile 1945 al 31 gennaio 1946, l’annullo con mese agosto sottintende, quindi, il solo anno 1945).



In Italia è un periodo particolare: Mussolini è caduto ed il fascismo è finito; il 5 giugno 1944 Roma viene liberata, il Governo rientra nella Capitale ed il Re Vittorio Emanuele III trasmette tutti i poteri al Figlio Umberto I che viene proclamato Luogotenente. In filatelia il periodo che va da 5 giugno 44 al 2 giugno 46 (data del referendum sulla scelta della forma di Stato Monarchia o Repubblica) viene chiamato Luogotenenza.
La tariffa è assolta con l’uso di due francobolli:
quello da 10 c. appartiene alla serie della “Imperiale” emessa nel 1929 in pieno regime la cui validità fu tollerata fino al 31 luglio 1946 mentre quello da 30 c. è stato emesso nel novembre 1944 (in periodo di Luogotenenza) utilizzando lo stesso francobollo da 30 c. della serie Imperiale del ’29 a cui sono stati tolti i fasci ai lati della scritta “Poste Italiane”: probabilmente in quel periodo c’era una gran fretta di dimenticare il ventennio e l’urgenza di stampare nuovi francobolli: si è ovviato utilizzando gli stessi soggetti eliminando ogni riferimento al fascismo.

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