Lero, in Grecia è un isoletta del Dodecanneso a nord di Rodi, 53 Kmq, circa 8.000 abitanti oggi vive prevalentemente di turismo, nel corso della guerra Italo turca del 1912 e fino alla seconda guerra mondiale è stata occupata, insieme ad altre isole del Dodecanneso, da truppe militari italiane; siamo nel maggio del 1940 Piero scrive alla sorella (?) Pagani Bertina di Milano augurandosi di ricevere quanto prima un telegramma che
“… mi annunci che la burrasca è passata e superata felicemente…”
probabilmente riferendosi al fatto che la signora è in dolce attesa ed il parto è imminente tant’è che prosegue:
“…Non ho nulla da obbiettare, quale padrino, circa la scelta dei nomi che hai già destinato per il nascituro. Mi piacciono tanto specialmente quello maschile di origine Dannunziana se poi in fondo in fondo a tutto vorrai aggiungere il nome Piero te ne sarò grato…”
e prosegue
“…Avrei più piacere che tu ci regalassi una nipotina perché di maschiacci il mondo è pieno, ma se sarà un maschio sarà lo stesso il benvenuto…” (Sic!)
Piero quindi prosegue dicendosi dispiaciuto del fatto che Bertina fosse andata ad abitare lontano e che il tempo a Lero (questo eremo come lo chiama lui) non passa mai, cinque mesi lontano da casa e la nostalgia comincia a farsi sentire, un saluto anche Tarcisio, al ritorno Piero dovrà comprare una buona radio ed avrà bisogno dei suoi prezioni consigli…
La lettera finisce con un invito a stare tranquilla ed avere fede in Dio e…
“… Abbiti i miei cari e affettuosi baci….”
E’ curioso rileggere questa lettera oggi, a distanza di ottant’anni: nel 1940 pare che il padrino avesse voce in capitolo nella scelta dei nomi dei nascituri (non il nostro Piero, lui lo ha solo fatto notare!)
E speriamo che sia femmina…. Se sarà un maschietto, vabbè gli vorremo bene lo stesso! (oggi con le ecografie non abbiamo più nemmeno il problema di dover scegliere due nomi)
Da ultimo la radio…. Per l’acquisto sono necessari i preziosi consigli di Tarcisio, doveva essere una gran bella radio, a valvole e che riceve sia le Onde Corte (oggi quasi nessuno, radioamatori a parte, sa cosa sono) e Medie, con lo chassis in legno pregiato, che impiega due minuti per accendersi, si illumina dentro e…….grande quanto le nostre lavastoviglie
Lettera Pag. 1 |
Lettera Pag. 2 |
Note filateliche: Fino al 1929 la corrispondenza in partenza dalle isole occupate veniva affrancata con francobolli Italiani soprastampati, in seguito, per dare maggior evidenza ai possedimenti nell’Egeo vennero adottati appositi francobolli con la dicitura RODI; validi in tutte le isole.
La lettera in partenza da Lero è affrancata con una coppia orizzontale del francobollo da 25 c. della serie “Pittorica” emesso nell’agosto del 1932 e recante la scritta “RODI Poste Italiane”, è stata spedita l’11 maggio 1940 (putroppo manca il bollo d’arrivo di Milano, non sappiamo quanto tempo si è reso necessario per il recapito)
Una curiosità: la tariffa da 50 cent è la stessa in vigore nel 1940 in Italia per una lettera di primo porto (oggi equivarrebbe alla dicitura “fino a 20 grammi”) spedita all’interno dei confini nazionali: le Colonie ed i possedimenti erano quindi trattati, ai fini del calcolo delle tariffe postali, come territorio italiano
Note filateliche tratte dai Cataloghi Sassone ed Unificato
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