lunedì 2 luglio 2012

Mangiar carne nei giorni vietati e leggere libri proibiti


Nel Gennaio 1857 moriva a Torino l’abate Giovanni Messina titolare di uno ”..studio di corrispondenza coi Dicasteri di Roma per conseguimento di tutte quelle grazie che sogliono accordarsi dalla Santa Sede”; lo Studio poteva “…ottenere senza molti fastidii e lungaggini, con modica spesa e nel più breve tempo possibile quelle provvidenze che il Capo della Cristianità ha diritto e potestà di concedere….”
L’erede dell’abate Messina, Giuseppe Madia, raccoglie in eredità lo studio “… che gli apparteneva per vincoli di parentela…” e lo mantiene in attività assistito da distinti ecclesiastici “….trovasi in grado non solo di poter ottenere qualunque Dispensa (esonero), Breve o Rescritto, ma ancora di patrocinare col concorso di primarii avvocati qualunque causa innanzi ai Tribunali per affari ecclesiastici…
Il Madia decide di preparare un piego (l’antenato del nostro volantino pubblicitario) e di spedirlo (presumibilmente) a tutti gli esponenti del clero locale (Siamo nel 1857, prima dell’Unità d’Italia, nel Regno di Sardegna)
Il nostro piego è indirizzato
Al Molto Reverendo
Sig. D. Acquarone Francesco – Prevosto
Provincia Oneglia
Diocesi Albenga
Montegrosso del Porto; oggi Montegrosso Pian Latte -IM- (?)
Testo contenuto



Un esempio di quanto lo Studio poteva ottenere:

Matrimoni tra consanguinei o misti...

 Per i frati: usare panni di lino o andare a cavallo

Qualcosina anche per le monache

Ma la Divina Provvidenza, si sa, non pensa a tutto,
da ultimo e con caratteri più piccoli un importante NB..........
________________________________________________________________________________

Qualche nota filatelica: il piego, datato 1° giugno 1858, è stato spedito da Torino il 23 Ott. 1858, presenta bolli di transito al verso “Ambulanti Torino – Genova 24 Ottobre” e “Genova 24 OTT 58” + un altro bollo illeggibile; 

È affrancato con un francobollo da 5 c. con l’ effige di Vittorio Emanuele II impressa a secco in rilievo, il riquadro è a stampa tipografica ed è stampato in fogli da 100 esemplari senza dentellatura.
 
Appartiene alla serie cosidetta “IV di Sardegna” stampata tra il 1855 ed il 1863; nel corso di questi otto anni ed a causa delle alte tirature sono presenti innumerevoli gradazioni di colore tanto che si può ritenere che ad ogni tiratura corrispondano (a parità di valori) sfumature di colore diverse.
Nel nostro caso il francobollo è classificato come Sassone 13Ad che corrisponde al Num. 13 (valore da 5 c.); A (tinte del 1857-58); d (colore verde-giallo)
I francobolli non dentellati venivano separati con forbici, nel nostro caso l’operazione di separazione ha generosamente mantenuto parte del francobollo superiore ma un taglio pessimo sul lato inferiore ha fatto sì che il valore facciale sparisse rendendo (dal punto di vista filatelico) il francobollo fortemente difettoso
Note filateliche tratte dal Catalogo Sassone, link da Wikipedia
Leggi gli altri miei scritti su noicollezionisti.it


Nessun commento:

Posta un commento